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  • IL BLOG DELLA BCE
  • 19 marzo 2020

La nostra risposta all’emergenza legata al coronavirus

di Christine Lagarde, Presidente della BCE

La pandemia del coronavirus costituisce un’emergenza collettiva per la salute pubblica senza precedenti nella storia recente. Una tragedia umana insostenibile che coinvolge tutto il mondo. Il nostro grazie va al personale che per questa emergenza sta operando in prima linea nei nostri sistemi sanitari. È anche uno shock economico estremo, che richiede una reazione ambiziosa, coordinata e urgente delle politiche su tutti i fronti per sostenere i cittadini e le imprese a rischio.

Diversamente dal 2008-2009, lo shock che viviamo oggi è di portata universale: riguarda tutti i paesi e tutti i settori della società. Tutti devono ridimensionare le proprie attività quotidiane, e dunque la propria spesa, per tutta la durata delle misure di contenimento. In sostanza, per un periodo transitorio, un’ampia parte dell’economia si spegne.

Di conseguenza, l’attività economica in tutta l’area dell’euro si ridurrà considerevolmente. Le politiche pubbliche non possono evitarlo. Ciò che possono fare è assicurare che il rallentamento non si protragga e non si aggravi più del dovuto. La situazione attuale crea gravi tensioni per i flussi di cassa di società e dipendenti, mettendo a rischio la sopravvivenza di imprese e posti di lavoro. Le politiche pubbliche devono dare loro aiuto.

Le politiche in materia di sanità e bilancio devono essere in prima linea in questa risposta. La politica monetaria ha un ruolo vitale da svolgere in parallelo. Deve mantenere la liquidità del settore finanziario e assicurare condizioni di finanziamento che sostengano tutti i settori dell’economia. Ciò si applica senza distinzioni a cittadini, famiglie, imprese, banche e amministrazioni pubbliche.

Qualsiasi inasprimento delle condizioni di finanziamento amplificherebbe i danni dello shock causato dal coronavirus in una fase in cui l’economia ha bisogno di maggiore sostegno. Quando la spesa privata è fortemente limitata, un peggioramento delle condizioni di finanziamento per il settore pubblico, che nell’area dell’euro costituisce sostanzialmente metà dell’economia, può essere una minaccia per la stabilità dei prezzi.

Nel corso dell’ultima settimana si è osservato un considerevole deterioramento delle condizioni dell’area dell’euro. Si è aggravata la nostra valutazione della situazione economica. La profondità dell’incertezza sulle ricadute economiche è ora visibile in tutte le classi di attività, sia nell’area dell’euro sia a livello mondiale.

Ciò ha determinato un inasprimento delle condizioni finanziarie, in particolare per le scadenze a più lungo termine. La curva dei tassi privi di rischio si è spostata verso l’alto e le curve dei rendimenti dei titoli sovrani – fondamentali per la determinazione del prezzo di tutte le attività – sono salite ovunque e fanno osservare una maggiore dispersione. Questi andamenti ostacolano la regolare trasmissione della nostra politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro mettendo a rischio la stabilità dei prezzi.

Pertanto, il Consiglio direttivo della BCE ha annunciato mercoledì un nuovo Programma di acquisto per l’emergenza pandemica con una dotazione finanziaria complessiva di 750 miliardi di euro sino alla fine dell’anno, oltre ai 120 miliardi di euro che abbiamo deciso il 12 marzo. Nell’insieme si tratta di un importo pari al 7,3% del PIL dell’area dell’euro. L’obiettivo di questo programma temporaneo è rispondere alla situazione senza precedenti che la nostra unione monetaria sta affrontando. È disponibile per tutti i paesi e continuerà fino a quando non riterremo conclusa la fase critica del coronavirus.

Il nuovo strumento offre tre vantaggi principali. Innanzitutto, rispecchia le caratteristiche dello shock che stiamo affrontando: è esogeno, non è connesso alle variabili economiche fondamentali e riguarda tutti i paesi dell’area dell’euro. Inoltre, ci consente di intervenire su tutta la curva dei rendimenti, evitando frammentazione finanziaria e distorsioni del prezzo del credito. Infine, è concepito per gestire la progressione irregolare del virus e l’incertezza su quando e dove le ripercussioni saranno peggiori.

Queste caratteristiche si riflettono nei termini e nelle condizioni del nuovo programma. Il benchmark per la ripartizione degli acquisti fra i vari paesi continuerà a essere lo schema di partecipazione delle banche centrali nazionali al capitale della BCE, ma gli acquisti saranno condotti in maniera flessibile. Ciò consentirà fluttuazioni nella distribuzione dei flussi di acquisti nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi.

Inoltre, ove alcuni dei limiti autoimposti possano ostacolare l’azione che la BCE dovrà intraprendere per assolvere il suo mandato, il Consiglio direttivo valuterà un loro riesame nella misura necessaria a rendere il proprio intervento proporzionato ai rischi da affrontare. Siamo assolutamente pronti a incrementare l’entità dei nostri programmi di acquisto di attività e ad adeguarne la composizione, nella misura necessaria e finché le circostanze lo richiederanno. Esploreremo tutte le opzioni e tutti gli scenari per sostenere l’economia per l’intera durata di questo shock.

Abbiamo inoltre deciso di acquistare carta commerciale di adeguata qualità creditizia e di espandere la gamma delle attività ammissibili come garanzia nelle nostre operazioni di rifinanziamento. L’obiettivo è rafforzare le misure che abbiamo adottato la settimana scorsa per preservare il flusso del credito verso le imprese e i cittadini.

Rendiamo disponibili fino a 3.000 miliardi di euro di liquidità tramite le nostre operazioni di rifinanziamento e applichiamo il tasso di interesse più basso che abbiamo mai offerto, il -0,75%. Erogando fondi al di sotto del tasso sui depositi presso la banca centrale possiamo amplificare lo stimolo dei tassi di interesse negativi e veicolarli direttamente a quanti possano trarne il massimo beneficio. Anche la vigilanza bancaria europea ha liberato, stimiamo, 120 miliardi di euro di ulteriore capitale bancario, che può supportare una capacità creditizia considerevole da parte delle banche dell’area dell’euro.

Tutto ciò sottolinea la determinazione della BCE a fare la sua parte per sostenere ogni cittadino dell’area dell’euro in questo momento di estrema difficoltà. La BCE assicurerà che tutti i settori dell’economia possano beneficiare di condizioni di finanziamento favorevoli, che consentano loro di assorbire questo shock. Faremo tutto ciò che sarà necessario nell’ambito del nostro mandato per sostenere l’area dell’euro in questa crisi, perché la BCE è al servizio dei cittadini europei.