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Fabio Panetta
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Estendere i vantaggi delle tecnologie digitali ai pagamenti transfrontalieri

31 ottobre 2023

Autore: Fabio Panetta

Pagamenti transfrontalieri rapidi, a basso costo e di facile accesso apporterebbero grandi benefici sia alle imprese sia alle famiglie, specialmente nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo.

Negli ultimi decenni, a livello mondiale si è verificato un forte aumento dei pagamenti transfrontalieri, trainato dalla globalizzazione degli scambi commerciali, dei movimenti dei capitali e dei flussi migratori. Stime recenti indicano che nei prossimi anni i pagamenti transfrontalieri continuerebbero ad aumentare rapidamente, da 190 mila miliardi di dollari nel 2023 a 290 mila miliardi di dollari nel 2030[1].

Nonostante questa crescita vertiginosa, i pagamenti internazionali rimangono molto costosi e lenti, del tutto inadeguati a soddisfare le esigenze degli utenti più vulnerabili. Se i pagamenti domestici sono sempre più istantanei e digitali, i pagamenti transfrontalieri non beneficiano ancora del potere di trasformazione delle tecnologie digitali. Le commissioni per i pagamenti transfrontalieri sono attualmente pari in media all’1,5 per cento del valore della transazione per le aziende e al 6,3 per cento per le rimesse degli emigranti. Inoltre, questi pagamenti possono impiegare molti giorni per raggiungere il destinatario[2].

Ciò pone tre questioni urgenti.

La prima è l’impatto negativo sul processo di integrazione economica. Pagamenti costosi e lenti ostacolano l’integrazione e la crescita. Analisi recenti indicano che i costi e la complessità dei pagamenti transfrontalieri scoraggiano l’espansione oltre confine di molte piccole e medie imprese[3].

In secondo luogo, i dati indicano che i paesi e le popolazioni più vulnerabili sopportano oneri di pagamento sproporzionati sia rispetto alle loro possibilità sia in confronto a quelli pagati in altri paesi. Gli emigranti, che sostengono oltre il 10 per cento della popolazione mondiale attraverso le loro rimesse, possono trovarsi a pagare costi esorbitanti per trasferire fondi al proprio paese di origine[4]. Nell’Africa subsahariana, il costo dell’invio delle rimesse all’estero raggiunge l’8,4 per cento[5]. Dato l’ammontare complessivo delle rimesse annue – pari a 626 miliardi di dollari nel 2022 – una riduzione delle commissioni pagate anche minima, pari a solo un punto percentuale, lascerebbe nelle tasche di famiglie bisognose circa 6 miliardi di dollari ogni anno[6].

Infine, queste inefficienze offrono opportunità commerciali a nuovi operatori, le cui soluzioni comportano però rischi significativi. Le cripto-attività non garantite, quale il bitcoin, hanno prezzi eccezionalmente volatili e rappresentano di fatto un gioco d’azzardo su larga scala[7]. Le cripto-attività sotto forma di stablecoin non possono garantire in ogni momento la conversione alla pari delle loro passività; esse sono pertanto esposte al rischio di una “fuga improvvisa dei sottoscrittori” (ossia a ondate di riscatti potenzialmente destabilizzanti). Le grandi aziende tecnologiche potrebbero offrire soluzioni di pagamento “a circuito chiuso” – ossia utilizzabili unicamente dai partecipanti a al singolo circuito specifico; ciò finirebbe per frammentare il sistema dei pagamenti, provocando al tempo stesso un forte aumento del potere di mercato. Il progetto Diem di Facebook sembrava inizialmente un possibile candidato per una soluzione di pagamento globale. Più di recente è stata introdotta PayPal USD – una stablecoin emessa da una società tecnologica globale con oltre 400 milioni di utenti in tutto il mondo.

È necessario quindi fornire ai cittadini un’alternativa sicura e facilmente accessibile, che renda i pagamenti transfrontalieri più economici, più veloci e più trasparenti.

Le istituzioni pubbliche hanno dimostrato la capacità di realizzare sistemi di pagamento che forniscono infrastrutture di pagamento quale bene pubblico. Negli ultimi dieci anni le banche centrali hanno migliorato in maniera significativa l’infrastruttura di back-end per i pagamenti, promuovendo la digitalizzazione dei sistemi di pagamento domestici. Attualmente a livello mondiale esistono oltre 70 sistemi di pagamento nazionali istantanei – ossia, sistemi che consentono di regolare i pagamenti entro pochi secondi dalla disposizione della transazione. Se collegati tra loro, tali sistemi consentirebbero di estendere i benefici della digitalizzazione ai pagamenti transfrontalieri[8]. Per i numerosi paesi emergenti e in via di sviluppo che attualmente non dispongono di sistemi di pagamento di questa natura, sarà importante favorire l’adozione di standard internazionali, come il cosiddetto sistema ISO 20022, in grado di garantire un’adeguata interoperabilità transfrontaliera[9]. Le organizzazioni internazionali possono sostenere lo sviluppo dei sistemi di pagamento nazionali per i pagamenti transfrontalieri sia rendendo disponibili adeguati finanziamenti, sia fornendo assistenza tecnica.

L’interconnessione tra i sistemi nazionali di pagamenti istantanei rappresenta una opzione particolarmente promettente al fine di ridurre i costi e aumentare la velocità e la trasparenza dei pagamenti internazionali. Essa consentirebbe di accorciare la catena delle transazioni, migliorandone l’efficienza, e permetterebbe ai fornitori di servizi di pagamento di effettuare transazioni senza dover ricorrere a diversi sistemi o a intermediari, come banche corrispondenti. Invece di un unico fornitore che massimizza i profitti, essa permetterebbe inoltre di gestire i meccanismi di connessione tra i diversi sistemi e la conversione delle valute mediante una piattaforma aperta, operante come un bene pubblico; ciò eviterebbe la formazione di circuiti chiusi e impedirebbe l’applicazione di costi proibitivi.

Per più aspetti, l’Europa offre un chiaro esempio di come potrebbe essere organizzato un sistema di pagamenti istantanei domestici interconnessi a livello internazionale.

Nell’area dell’euro, molti degli obiettivi stabiliti dal G20 in materia di costi, velocità, facilità di accesso e trasparenza dei pagamenti sono già stati raggiunti[10]. Il sistema TARGET Instant Payment Settlement (TIPS) consente ai cittadini di effettuare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, pagamenti istantanei disposti mediante le banche partecipanti. Al tempo stesso, esso offre una piattaforma centrale in grado di collegare tra loro più sistemi di pagamento istantaneo, conferendo ai pagamenti istantanei una portata paneuropea. La caratteristica fondamentale di TIPS è la sua capacità di regolare i pagamenti istantanei all’interno di uno schema[11] governato da regole, standard e protocolli uniformi, eliminando ogni rischio di frammentazione all’interno del mercato europeo.

La piattaforma TIPS può essere utilizzata su più valute. La BCE e Banca centrale svedese (Sveriges Riksbank) stanno definendo le modalità con cui effettuare pagamenti istantanei tra euro e corone svedesi. Al tempo stesso, il Consiglio europeo per i pagamenti (European Payments Council) sta sviluppando uno schema per standardizzare la parte in euro dei bonifici istantanei internazionali. Come per l’introduzione di ogni nuovo schema di pagamento, per accrescere il suo potenziale sarà necessario apportare ulteriori aggiustamenti in consultazione con i meccanismi di compensazione e regolamento e i partecipanti al mercato.

Il settore pubblico ha un ruolo fondamentale al fine di contenere sia i costi legati al rispetto delle norme vigenti e alla complessità del quadro regolamentare, sia i rischi che emergono quando si offrono pagamenti transfrontalieri in un contesto assai eterogeneo quanto a norme, regolamenti e prassi operative delle banche centrali. In base a un recente sondaggio, i tre principali problemi per le banche sono rappresentati dalle differenze che nelle diverse giurisdizioni caratterizzano i quadri normativi e di vigilanza, i requisiti in materia di antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo e le normative sulla privacy e sulla sicurezza[12].

È quindi necessario promuovere la cooperazione e analizzare nuove soluzioni tecniche, allineando gli obiettivi e le politiche dei diversi paesi in materia di pagamenti. Un ruolo chiave in questo senso è svolto dalla Roadmap for Enhancing Cross-Border Payments del G20, guidata dal Financial Stability Board (FSB) e dal Committee on Payments and Market Infrastructures (CPMI) della Banca dei regolamenti internazionali (BRI), in collaborazione con altri partner, quali l’Innovation Hub della BRI, il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale.

L’obiettivo di rendere più efficienti i pagamenti transfrontalieri ci pone di fronte a una sfida complessa, che richiede un lavoro coordinato da parte di soggetti sia pubblici sia privati. L’FSB e il CPMI si adoperano attivamente per collaborare con i rappresentanti del settore e le autorità dei paesi del G20, e non solo, al fine di migliorare i pagamenti transfrontalieri. Un impegno in tal senso può dar luogo a una rete globale di sistemi di pagamento istantanei, che consenta di effettuare pagamenti transfrontalieri rapidi, a basso costo, trasparenti e di facile accesso. Rendere questa visione una realtà apporterebbe grandi benefici sia alle imprese sia alle famiglie, specialmente nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo.

Una versione ridotta del post è stata pubblicata come editoriale su The Financial Times.

Consulta il Blog della BCE e abbonati per ricevere i prossimi post.

  1. FXC Intelligence, Cross-border payments market sizing data.

  2. Financial Stability Board (2023), Annual Progress Report on Meeting the Targets for Cross-border Payments, ottobre.

  3. Wise, Growing pains: how big banks block small businesses’ international ambitions.

  4. Zambrana Cruz, G. e Rees, G. (2020), A Lifeline at Risk: COVID-19, Remittances and Children, UNICEF.

  5. Financial Stability Board, op. cit.

  6. Si veda World Bank (2022), Remittances Grow 5% in 2022, Despite Global Headwinds, comunicato stampa, e Forbes (2023), Will Cross-Border Payments And Embedded Finance In Remittance Improve?, agosto.

  7. Panetta, F. (2023), “Caveat emptor does not apply to crypto”, Il Blog della BCE, gennaio.

  8. Si vedano Banca dei regolamenti internazionali (2022), “Interlinking payment systems and the role of application programming interfaces: a framework for cross-border payments”, CPMI Papers, luglio, e Banca dei regolamenti internazionali (2023), “Linking fast payment systems across borders: considerations for governance and oversight”, CPMI Papers, ottobre.

  9. Si veda Banca dei regolamenti internazionali (2023), “Harmonised ISO 20022 data requirements for enhancing cross-border payments – final report”, CPMI Papers, ottobre.

  10. Financial Stability Board (2021), Targets for Addressing the Four Challenges of Cross-Border Payments, ottobre.

  11. Lo schema di bonifico istantaneo dell’Area unica dei pagamenti in euro (Single Euro Payments Area, SEPA).

  12. World Economic Forum (2023), Unlocking Interoperability: Overcoming Regulatory Frictions in Cross-Border Payments, settembre.