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COMUNICATO STAMPA

La BCE concede alle banche da sei a nove mesi per colmare le carenze patrimoniali in seguito alla valutazione approfondita

29 aprile 2014

EMBARGO

Divieto di diffusione fino alle ore 14.00 (ora dell’Europa centrale) di martedì 29 aprile 2014
  • Le banche dovrebbero sopperire alle carenze patrimoniali entro sei o nove mesi dalla divulgazione dei risultati della valutazione approfondita.
  • Le carenze patrimoniali emerse nell’esame della qualità degli attivi e nello scenario di base della prova di stress devono essere coperte tramite strumenti di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1, CET1).
  • Le carenze patrimoniali rilevate nello scenario avverso possono essere riassorbite con altri mezzi, ma il ricorso a strumenti di capitale convertibili è soggetto a limitazioni al fine di promuovere l’uso di strumenti con coefficienti di attivazione più elevati. Quelli con un coefficiente di attivazione pari o superiore al 7% di CET1 possono essere utilizzati fino all’1% del totale delle attività ponderate per il rischio.
  • Gli esiti dell’esame della qualità degli attivi incideranno sui risultati delle banche significative partecipanti alla prova di stress dell’Autorità bancaria europea (ABE). Integrare un esame della qualità degli attivi di carattere puntuale con una prova di stress di natura prospettica rappresenta il principale punto di forza della valutazione approfondita.

La BCE ha informato oggi le banche in merito alle modalità di copertura delle carenze patrimoniali alle quali attenersi dopo la valutazione approfondita. L’annuncio fa seguito alla divulgazione odierna da parte dell’ABE della metodologia e degli scenari della prova di stress condotta a livello di UE. La prova di stress rappresenta, unitamente all’esame della qualità degli attivi, un pilastro fondamentale della valutazione approfondita. La BCE ha collaborato strettamente con l’ABE per la metodologia della prova di stress e con il Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) che ha sviluppato lo scenario avverso. Lo scenario di base è stato elaborato dalla Commissione europea. La BCE pubblicherà i risultati della valutazione approfondita nell’ottobre 2014, prima di assumere le funzioni di vigilanza nell’ambito del Meccanismo di vigilanza unico (MVU).

Le carenze patrimoniali messe in luce nell’esame della qualità degli attivi o nello scenario di base della prova di stress dovrebbero essere appianate entro sei mesi, mentre quelle individuate nello scenario avverso entro nove mesi. Gli interventi di ricapitalizzazione a copertura delle insufficienze rilevate, purché non siano ridotte con altri mezzi, dovrebbero basarsi su strumenti patrimoniali della massima qualità.

Vítor Cônstancio, Vicepresidente della BCE, ha dichiarato: “In previsione di eventuali carenze, le banche dovrebbero iniziare a riflettere sulle fonti private di capitale alle quali poter attingere in seguito a questo esercizio e programmare le conseguenti misure, considerando che i piani di capitalizzazione da presentare possono prevedere utili non distribuiti, riduzione delle gratifiche, nuove emissioni di azioni ordinarie, contingent capital adeguatamente solido e vendite di determinate attività ai prezzi di mercato.”

La BCE ha inoltre informato le banche in merito a determinati vincoli sugli strumenti di capitale potenzialmente idonei a colmare le carenze riscontrate nella valutazione approfondita. Quelle accertate nell’esame della qualità degli attivi e nello scenario di base della prova di stress possono essere coperte solo tramite strumenti di CET1. Il ricorso a strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1, AT1) per correggere le insufficienze individuate nello scenario avverso è limitato e dipende dal coefficiente di attivazione della conversione o della svalutazione. Tale limitazione è intesa ad assicurare soprattutto l’utilizzo di elementi patrimoniali di elevata qualità e promuovere l’uso di strumenti di AT1 con coefficienti di attivazione più alti nel caso in cui siano contemplati nelle misure di copertura.

L’utilizzo di strumenti di AT1 è limitato a un massimo dell’1% del totale delle attività ponderate per il rischio, fatte salve le seguenti precisazioni:

  • strumenti con un coefficiente di attivazione inferiore al 5,5% di CET1: 0% del totale delle attività ponderate per il rischio,
  • strumenti con un coefficiente di attivazione pari o superiore al 5,5% e inferiore al 6% di CET1: fino allo 0,25% del totale delle attività ponderate per il rischio,
  • strumenti con un coefficiente di attivazione pari o superiore al 5,5% e inferiore al 7% di CET1: fino allo 0,5% del totale delle attività ponderate per il rischio,
  • strumenti con un coefficiente di attivazione pari o superiore al 7% di CET1: fino all’1% del totale delle attività ponderate per il rischio.

Inoltre, sono stati conseguiti ulteriori progressi nell’esame della qualità degli attivi. Danièle Nouy, Presidente del Consiglio di vigilanza dell’MVU, ha commentato: “I lavori per l’esame della qualità degli attivi proseguono a ritmo serrato nel rispetto delle scadenze, in concomitanza con la prova di stress, alla quale contribuiscono approssimativamente 6.000 esperti di vigilanza e di revisione. Nelle ultime settimane sono stati esaminati i processi e le politiche contabili delle banche e sono state raccolte le informazioni rilevanti per il campionamento delle posizioni da esaminare e l’analisi degli accantonamenti costituiti su base collettiva. L’analisi delle garanzie, degli accantonamenti e delle esposizioni, già iniziata, sarà portata a termine entro la fine dell’estate. I riscontri dell’esame della qualità degli attivi saranno integrati nei risultati della prova di stress, caratteristica unica della valutazione approfondita che costituisce un miglioramento rispetto ai precedenti esercizi di stress condotti su vasta scala. Dopo la pubblicazione dei risultati la BCE richiederà alle banche di presentare piani di capitalizzazione dettagliati sulle modalità di copertura delle carenze patrimoniali.”

Per eventuali richieste gli organi di informazione sono invitati a contattare Uta Harnischfeger (tel. +49 69 1344 6321) o Ronan Sheridan (tel. +49 69 1344 7416).

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